C’era una volta …
Chi aveva la patente negli anni 60/70 ricorderà come con le piccole trazioni anteriori di allora si riuscisse a guidare sulla neve nonostante gli pneumatici estivi.
Di gomme invernali non se ne parlava molto e quando ci si trovava in difficoltà, si montavano le catene oppure le gomme chiodate.
Oggi non è più così: sulla neve le gomme estive fanno paura perché l’aderenza è prossima allo zero, mentre con le invernali la vettura si guida senza difficoltà.
Cos’è successo per arrivare a questa situazione?
Gli pneumatici estivi sono diventati gradualmente più “sportivi” anche sulle utilitarie, perdendo le lamelle che un tempo intagliavano i tasselli del battistrada. La mescola è stata ottimizzata per resistere all’usura e alle sollecitazioni anche ad alte temperature, ma con il freddo tendeva ad indurirsi perdendo grip.
In passato le automobili erano molto più leggere di quelle attuali, semplificando così il compito delle coperture.
Insomma, le gomme “normali” di una volta avevano prestazioni decisamente inferiori alle attuali, ma anche un’indole più tuttofare, mentre oggi sono più specializzate. Per questo motivo, per affrontare al meglio il rigido clima invernale, la soluzione ideale è cambiare le “scarpe” della propria vettura ai primi freddi, montando gli pneumatici invernali progettati per dare il meglio con il gelo e con la neve.
DIFFERENZA TRA GOMME ESTIVE ED INVERNALI
Gli pneumatici estivi hanno tasselli pieni e pochi intagli, così da risultare rigidi e trasmettere senza ritardi i comandi dello sterzo.
Le gomme invernali si riconoscono a colpo d’occhio perché il battistrada è disseminato di lamelle che formano numerosissimi spigoli permettendo un ottimo grip sulla neve. La mescola, che risulta essere più morbida rispetto a quella delle gomme estive, si mantiene elastica anche alle basse temperature, conservando una buona aderenza. Questo è il motivo per il quale le gomme invernali sono dette anche “termiche”.
L’unione di un battistrada ricco di lamelle e più profondo (si può arrivare a quasi 10 mm, contro i 7-8 delle estive) con la mescola più morbida, fa sì che gli pneumatici invernali siano più efficaci degli estivi sulla neve, su fondi ghiacciati, umidi e bagnati anche a basse temperature (inferiore a 7°).
COME SI RICONOSCE UN PNEUMATICO INVERNALE
Per il Codice della strada gli pneumatici da neve o invernali sono quelli contraddistinti dalla sola marcatura M+S (MUD+SNOW), ovvero fango e neve. Tutte le gomme “termiche” riportano quindi questa sigla sui fianchi. Ma ciò che tecnicamente identifica le gomme invernali è la presenza del simbolo “fiocco di neve”, il cosiddetto SNOWFLAKE.
Questo simbolo (un fiocco di neve racchiuso nel profilo di una montagna) certifica che il pneumatico ha superato specifici test invernali che garantiscono la massima prestazione su neve, ghiaccio, bagnato e a basse temperature.
Dato che le case costruttrici possono decidere di adottare tale marcatura senza alcun vincolo, essa si trova anche su coperture “tuttofare” come quelle montate in primo equipaggiamento su alcuni SUV: le quattro stagioni. Va rammentato che questi pneumatici non offrono le stesse prestazioni delle gomme invernali e, quindi, pur adempiendo agli obblighi di legge, non sono la soluzione ideale per l’inverno.
COSA DICE LA NORMATIVA
La normativa che introduce l’obbligo di montare gomme invernali sulle auto e sui mezzi pesanti è disciplinata dall’articolo 6 del Codice della Strada introdotto dalla legge n.120 del 29 luglio 2010. La normativa obbliga all’utilizzo degli pneumatici invernali o catene a bordo dal 15 novembre al 15 aprile.
Con la circolare n° 1049 del 17 gennaio 2014, il Ministero ha concesso di poter montare gli pneumatici invernali con un mese di tolleranza prima del 15 novembre e un mese dopo il 15 aprile.
Per saperne di più sulla normativa clicca qui